martedì 14 febbraio 2012

Mă descurc (Hardcore Moldovenesc part I)

Sebastiano è partito, è tornato a Bucarest senza passare per Costanza visto che la CFR, per via delle condizioni meteo, ha annullato praticamente tutti i treni per il mar Nero. Wacyl è arrivato a Buzău (normalmente due o tre ore di treno da Bucarest), ma quando dopo dieci ore si è trovato ancora bloccato lì, ha preso un altro treno ed è tornato a Bucarest. Io ho lasciato l'ostello a Iași e mi sono trovato da solo nella neve, con un po' di malumore e di dubbi sulla continuazione del mio viaggio.

Esco dall'ostello, vado alla fermata del tram - finalmente ho preso un tram a Iași, ci tenevo parecchio, sono bellissimi - e il bigliettaio, dopo avermi fatto il biglietto e spiegato che linee prendere per la Gara de Nord, mi apostrofa con un "Nu sunteți român! De unde sunteți?". "Din Italia", gli rispondo, e lui mi chiede "Și de unde aveți învațat limba?" "Am locuit șase luni la București" "Șase luni! Aveți învațat repede!". E io, timidamente ma con una punta di orgoglio: "Mă descurc". Me la cavo, mi arrangio. E sorrido.

Scendo alla Gara, da cui partì uno dei peggiori pogrom degli anni '40, chiedo informazioni sui treni per Chișinău: il leggendario Prietenia, che a Ungheni viene sollevato per cambiare i carrelli dei vagoni a causa del differente scartamento dei binari tra Romania ed ex Unione Sovietica. Mi dicono che si circola con parecchio ritardo, e che arriverei come minimo alle tre di notte. Meglio lasciar perdere, proviamo con i bus. Attraverso la strada per raggiungere l'autogara e al semaforo un uomo cerca di tirare fuori il cellulare di tasca, tenendo con una mano una borsa e con l'altra un bicchiere di the caldo pieno in equilibrio. Mi offro di aiutare. Lui mi sorride storto e mi fa "Mă descurc!".

All'autogara c'è da ammattire. Un ufficio mi manda alla biglietteria, la biglietteria all'ufficio informazioni, l'ufficio informazioni è chiuso, la biglietteria mi dice di aspettare e infine chiedo - e trovo risposta - al deposito bagagli (!) che mi fornisce il numero dell'autista. Lo chiamo, mi dice di attendere all'autogara. Il foglietto dice che si pare all'una, ma all'una e venti ancora non si vede nulla e un losco figuro di nome Gheorghe si offre di portarmi in macchina: ovviamente non mi fido. Cerco di parlare con qualcuno che possa darmi informazioni, ma nessuno è in grado di aiutarmi, nemmeno il sosia taleban-armeno-georgiano di Gheorghe Mureşan che lavora all'autogara. Sto per desistere, intirizzito e infastidito; per attraversare di nuovo la strada e chiedere quando parte il prossimo treno per Cluj, quando improvvisamente due maršrutke entrano nell'autogara: una viene da Piatra Neamț ed è diretta proprio a Chișinău. Può iniziare il mio viaggio verso il confine dell'ex Impero.

1 commento:

IrishNimue ha detto...

Hah mi ricorda l'interrail nei paesi dell'est che ho fatto per i miei 18 anni.
Spostarsi e chiedere informazioni e sperare nella puntualità era cosa d'altri tempi. Però alla fine ci siam sempre mossi :)