domenica 6 novembre 2011

Casa Presei Libere



A due passi dallo stadionul Arcul de Triumf si erge la Casa Presei Libere, il palazzo della stampa libera, posto nell'omonima piazza, all'angolo con Bulevardul Poligrafiei. Il palazzo, illuminato dalle insegne al neon del Jurnalul Național, di Agerpres, di Adevărul e di molte altre testate, è la sede di diversi quotidiani e agenzie di stampa. Sono andato a vederlo da fuori dopo averlo visto con la coda dell'occhio dallo stadio del rugby. Mi ero ripromesso che ci sarei andato, fin da quando ci son sfrecciato vicino in auto per andare all'aeroporto Băneasa.



Ci sono arrivato che il sole ormai stava tramontando. Il cielo cupo di nuvole cariche, l'odore di zolfo che c'era nell'aria, il desolato parcheggio che fronteggia il palazzo, uno stormo di corvi: tutto sembrava voler contribuire a dare all'imponenza del palazzo una nota inquieta. Forse anche per l'ironica storia della Casa Presei Libere, complesso poligrafico (combinatul poligrafic) costruito tra il 1952 e il 1956 nello stile del realismo socialista sovietico - sul modello architettonico dell'Università di Stato di Mosca - e originariamente dedicato a Iosif Stalin. L'ironia è soprattutto nel nome attuale, Casa Presei Libere, per due motivi. Il primo è che il palazzo, prima conosciuto anche come Casa Scînteii, fino al 1989 è stato la sede di Scînteia, il quotidiano del Partidul Comunist Român. Praticamente l'equivalente per la Romania di quanto erano la Pravda per l'URSS e Rude Pravo per la Cecoslovacchia. L'altro motivo è che il palazzo è probabilmente l'unico, in tutta Bucarest, a portare ancora ben in vista il simbolo con la falce e il martello (secera și ciocanul). Nel desolante vuoto del parcheggio di fronte c'è anche un piedistallo vuoto, dove prima si ergeva la statua di Vladimir Lenin, abbattuta il 3 marzo 1990 dopo che per trent'anni aveva sorvegliato la piazza.


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