giovedì 1 settembre 2011

Nici un ban la Bucureşti

Down and Out in Paris and London, scriveva George Orwell, uno dei miei personali idoli. Senza un soldo la Bucureşti toccherebbe scrivere a me, dopo un weekend con carta di credito bloccata e 190 lei cambiati all’aeroporto esauriti dalle prime spese per la stanza. Non che abbia sofferto la scarsità, ma poter prelevare lunedì è stato un sollievo. Cartierul Grozăveşti e il fiume Dâmboviţa, invece, si sono presentati in maniera un po’ sciatta: un fiume verdastro e sporco di alghe, una centrale termoelettrica con grosse ciminiere e poi Casa Radio, un’altra delle gigantesche costruzioni volute da Nicolae Ceauşescu, mai continuata dopo la Rivoluzione del 1989 e ora in preda a un progetto che la vorrebbe futuro centro commerciale. Per ora la sua maestosità è resa surreale dalla sua incompletezza, dai suoi piani vuoti e dall’impressione di un palazzo enorme squarciato di netto.

Una contraddizione come le mille che si vedono in giro per Bucarest, come improvvisi cambi d’umore: bar con le finestre sprangate, costruzioni maestose, case antiche e pittoresche, bloc comunisti a mattoni giallo paglierino, strade puzzolenti e lastricati splendidi come Lipscani, lavori in corso e affascinanti basiliche ortodosse, piazze dal colpo d’occhio incredibile come l’abbagliante Piaţa Universitaţii, monumenti splendidi e sottopassaggi poco invitanti. L’esempio più assurdo è forse il Grădina Botanică Dimitrie Brândză di Cotroceni, stupendo e rigoglioso parco botanico affollato da mille feste nuziali contemporaneamente e infestato dall’onnipresente visione delle ciminiere della centrale termoelettrica.

La Trimurti di Grozăveşti: la centrale termoelettrica (addobbata con luminarie natalizie), il fiume Dâmboviţa e il panorama di Casa Radio.




La chiesetta ortodossa e il Grădina Botanică Dimitrie Brândză che fanno da cornice alla centrale termoelettrica.




Sottopassaggio verso il nulla: I Guerrieri della Notte in salsa romena (Războinici Nopţii)?


Monumentul Eroilor Sanitari, opera del fiorentino Raffaello Romanelli.


La Biserica Şfantuli Nicolae, vicino a Piaţa Universitaţii, anche conosciuta come Biserica Rusă o Biserica Studenţilor, nascosta dalle gru dei lavori in corso in Bulevardul Regina Elisabeta.



1 commento:

Gianluca Toschi ha detto...

In effetti il fiume non invoglia moltissimo... e neanche il sottopassaggio.