sabato 8 ottobre 2011

Stadionul Naţional şi Arcul de Triumf



Dopo aver lasciato l'aeroporto di Băneasa, la prima cosa che ho visto di Bucarest è stata l'Arcul de Triumf. Mi aveva lasciato a bocca aperta e con un enorme sorriso dentro, mentre il taxi ci passava intorno. Quello è il posto che da anni conoscevo di Bucarest, fin da quando, giornalista di rugby minore e di nazionali misconosciute o decadute, narravo su un blog di informazione le gesta della nazionale romena in quello che è il suo stadio principale, appunto lo Stadionul Arcul de Triumf. Interi pomeriggi a cercare di cogliere il senso da articoli in romeno, e questo prima di accingermi a imparare la limbă e ben prima di immaginare che, un giorno, sarei approdato nella capitale romena. E non come turista, ma per viverci.



Il mio lavoro presuppone che uno dei modi migliori per conoscere un paese, per capire un posto, sia attraverso ventidue uomini in mutande che inseguono un pallone. Mi spaccio per giornalista sportivo e, in mente, ho progetti ambiziosi che vedono lo sport non solo come i succitati uomini in mutande, ma come la chiave di lettura di posti, modi di sentire, ideologie e avvenimenti di tutto il mondo. Gli esempi sono mille e, personalmente, lo sport mi ha permesso di parlare di vicende storiche e politiche dei paesi e dei tempi più disparati: Irlanda del Nord (da dove ho cominciato, mettendo la prima bandierina), Ungheria, Unione Sovietica, Russia, Georgia, Francia, Jugoslavia, Croazia e Serbia, Iran, Egitto, Sudan del Sud, Libia, Uzbekistan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan, Seychelles, Ucraina e - forse inevitabilmente - Romania. Quei palloni che catalizzano passioni, che identificano popoli interi, sono ormai da tempo la mia chiave di lettura preferita per comprendere il mondo. E per cercare, in qualche modo, di raccontarlo a modo mio.



Per questo, forse, una delle prime cose a cui ho pensato quando sono atterrato a Bucarest è stata quella di andare allo stadio. Questo weekend sono riuscito a farlo ben due volte dopo aver visto, solamente da fuori, lo stadio della Dinamo sulla Şoseaua Ştefan cel Mare. Venerdì, grazie a Emanuel, un giornalista sportivo di qui, ho potuto aprire la bocca stupito dalla magnificenza del nuovo Stadionul Naţional, in occasione della partita tra Romania - Bielorussia. E benché i tre gol fatti dai bosniaci al Lussemburgo prima del calcio d'inizio (sarebbero diventati cinque) eliminavano di fatto la Romania dalla corsa ai mondiali, e nonostante il risultato sia stato un deludente (per i romeni) 2-2, mi sono goduto una nazionale di calcio che cercava di dimostrare qualcosa, mi son goduto il ritorno di Adrian Mutu dopo l'allontanamento dalla nazionale e la doppietta con cui si è redento di fronte al proprio pubblico, oltre al primo gol segnato dalla nazionale romena nel nuovo stadio (la partita inaugurale, contro la Francia, era terminata 0-0). Settimana prossima tornerò, stavolta per vedere il Manchester United, una delle mie squadre preferite. Come souvenir, oltre al biglietto dell'incontro, ho anche guadagnato la mia prima bandiera romena, che ora sventola fiera sopra i miei libri nella mia stanza.



Il giorno dopo, sfidando incoscientemente l'improvviso calo di temperatura di Bucarest, mi sono diretto in metropolitana verso l'Arcul de Triumf e, dopo aver girato l'angolo dove c'è il Muzeul Sportului gestito dal comitato olimpico romeno, ho finalmente varcato i cancelli dello Stadionul Arcul de Triumf per assistere alla versione rugbistica dell'eternul derby, il derby eterno tra la Dinamo e lo Steaua, le principali polisportive di Bucarest, un tempo gestite rispettivamente dal Ministero degli Interni e dall'Esercito. Nonostante il freddo che entrava sotto la maglietta, mi sono emozionato ad assistere finalmente a una partita di rugby in Romania, con il pubblico che sgusciava e sputava semi di girasole, con i cori dei tifosi dinamovisti e con le timide risposte dei loro rivali stelisti. Alla fine ha vinto lo Steaua 14-6, mantenendo il secondo posto in classifica e preparandosi ai play-off. Ho qualche contatto importante in mano, ho voglia di capire, di fare e di riprendere a lavorare. Mergem!

Qui trovate le foto fatte a Romania - Bielorussia 2-2 allo Stadionul Naţional, qui invece quelle fatte il giorno dopo a Dinamo Bucureşti - Steaua Bucureşti 6-14 allo Stadionul Arcul de Triumf.

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